CCSNews
reddito-cittadinanza

Reddito di cittadinanza: solo a chi vuole lavorare

Disastro M5S alle regionali. Per sopravvivere, dopo vari pasticci, si cambia il Reddito di cittadinanza. Gli ultimi dati sul Reddito di cittadinanza, ancora fallimentari, rafforzano il “partito” – capitanato dal premier Giuseppe Conte – che chiede una revisione radicale del sussidio. I navigator – angeli custodi dei beneficiari del Reddito – hanno formalizzato solo 220.048 offerte formative oppure di lavoro. Un numero esiguo, sottolinea il Sole 24 Ore, rispetto a una platea di 1,23 milioni di persone tenute al Patto di servizio.

Il ministro Luigi Di Maio (5Stelle) difende lo strumento da chi vuole sabotarlo. Sollecita i Comuni ad approvare i regolamenti per i lavori di pubblica utilità che permetterebbero di reclutare i beneficiari del Reddito (“lo hanno fatto solo 400 amministrazioni”).

Conte lamenta la mancanza di un cervellone informatico – di livello nazionale – capace di mettere insieme la domanda di lavoro (dei giovani e meno giovani) con le offerte delle aziende. Il cervellone permetterebbe anche di scovare le persone, beneficiarie del Reddito, che rifiutano una o più offerte di lavoro.

Interviene sul tema il governatore del Veneto, Luca Zaia: “Come in tutte le cose ci sono dei principi fondanti come quello che tutte le persone in difficoltà vanno aiutate. E poi ci sono le distorsioni, perché se tu devi dare soldi a qualcuno per stare sul divano a guardare la tv non va bene”. Ecco Francesco Paolo Sisto (Forza Italia): “Una veloce disamina di ciò che non ha funzionato vede i navigator pagati per non essere utilizzati, cifre illegittimamente elargite a boss mafiosi e criminalità di ogni specie, percettori del sussidio che rifiutano le proposte di lavoro e preferiscono rimanere sul divano. C’è solo una strada da percorrere: dire basta al costoso spot elettorale del Movimento 5 Stelle e impiegare le risorse per favorire la creazione di veri posti di lavoro”, conclude.