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Superbonus: slitta anche questo

Dopo il mezzo flop triste del bonus mobilità, dopo il pasticcio del bonus auto, dopo il bonus 600 euro talvolta ai ricchi, ora slitta il Superbonus 110%. Morale: a due mesi di distanza dalla firma dei due decreti, arrivata a inizio agosto, gli operatori di mercato dovranno attendere ancora. Non c’è il quadro definitivo su due pezzi fondamentali del Superbonus.

Perché? Giustamente, la la Corte dei conti ha formulato osservazioni che richiederanno un supplemento di lavorazione al ministero dello Sviluppo economico.  È stato chiesto al ministero di chiarire alcuni passaggi troppo intricati, adeguando i testi per renderli più facilmente applicabili. A finire sotto osservazione è stato, soprattutto, il corposo pacchetto di allegati, già oggetto di critiche di diversi esperti per qualche imprecisione. 

Troppa burocrazia. Troppe norme scritte da burocrati. Con linguaggio oscuro. La Corte dei conti ha ragionissimo. Fra l’altro, il decreto sui requisiti tecnici porta dubbi sul fatto che fossero classificabili come trainati la riqualificazione energetica globale di edifici. O gli interventi di riqualificazione energetica di parti comuni condominiali. O gli interventi congiunti ecobonus-antisismico e i dispositivi multimediali per il controllo da remoto per riscaldamento o climatizzazione. 

Non è uno stop. È uno slittamento. Di quanti giorni? E chissà. Quando ci sarà il Superbonus? Mistero all’italiana. Agenzia delle Entrate, ministero, banche, commercialisti, imprese, assicurazioni: tutti giustamente interpretano norme difficili. Un ginepraio legislativo di decreti, aggiornamenti, interpretazioni degli interpelli. Speriamo che l’Ue sia distratta e di nulla si accorga…