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Sapete che esistono dei dobloni d’oro in edizione limitata? Possono valere una fortuna!

I dobloni d’oro sono un’antica moneta di origini iberiche, coniata in Spagna, Perù e Messico a partire dal Cinquecento fino alla metà dell’Ottocento. La storia si ricollega a quella dell’oro.

Dobloni d’oro: la storia

Le prime testimonianze sul bene rifugio per eccellenza, risalgono a circa 6 mila anni fa. E come è noto, prima della caduta dell’Impero Romano, la Spagna e l’Egitto costituivano i due Paesi dove veniva estratto. 

Dopo una applicazione per la produzione di gioielli e monili, nei secoli a venire fu utilizzato l’oro per stampare monete come mezzo di scambio commerciale. I sistemi diffusi in passato erano fondati su metalli preziosi, pertanto l’unificazione monetaria poggia su precisi standard qualitativi e quantitativi comuni. 

Nell’epoca moderna, i termini dobloni e scudi sono talvolta impiegati come sinonimi. Il doblone, costituito da quasi 28 grammi di oro puro 22 carati, ha avuto ampia diffusione nel XVI secolo, tanto da divenire lo standard con cui misurare qualsiasi altra moneta d’oro. Le spedizioni coloniali spagnole hanno naturalmente favorito l’affermazione in varie parti del mondo. 

In via generale, incidono sulla quotazione di un doblone d’oro le seguenti voci:

  • il valore numismatico;
  • la quantità di oro contenuto;
  • le condizioni della moneta;
  • la data;
  • l’ampiezza di mercato. 

In seguito all’adozione dello scudo come unità, furono coniati dobloni da 4 e successivamente pure da 8 e 100 scudi. Nel 1848, con la riforma, fu emesso quello di 10 scudi d’argento. Attualmente il valore delle controparti in oro è in grado di raggiungere pure le migliaia di euro, in base alle condizioni.

EB Brasher on Wing

Nella classifica delle monete d’oro più care in assoluto figura l’esemplare “EB Brasher on Wing” del 1787, avente un valore stimato di 2 mila dollari circa. Antenato dell’attuale dollaro, venne creato con 26,66 grammi d’oro, deve il proprio nome a Ephraim Brasher, un argentiere newyorkese che apponeva su ogni suo pezzo le rispettive iniziali.