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Truffe luce e gas: come avvengono e come difendersi

Nonostante i consumatori ripongano sempre maggiore attenzione e le imprese di fornitura cerchino di contrastare tali pratiche, le truffe luce e gas continuano. Imparare a individuarle e ad adottare i giusti accorgimenti vi metterà al riparo da fregature. In questo pezzo ci riserveremo di darvi alcuni pratici consigli su come proteggervi dai malintenzionati. 

Truffe luce e gas: quali sono le modalità

La forma più comune, e ancora oggi radicata, è quella del campanello, ossia porta a porta. La tecnica è semplice: il truffatore si presenta a casa e comunica di essere lì per controllare le utenze. Dopodiché cerca di entrare nell’abitazione e comincia a incantare l’inconsapevole utente con promesse di notevoli risparmi in bolletta, fino a che riesce a fargli firmare delle carte, sostenendo non siano vincolanti. Peccato che invece lo siano. Ci si ritrova, pertanto, con un cambio di fornitura indesiderato. 

Tra le truffe luce e gas figura poi quella del call center, che nasce da un semplice “Si” estorto tramite delle subdole manipolazioni. La telefonata può pure arrivare da numeri sconosciuti ed essere montata ad hoc. Con il pretesto di controllare una bolletta, l’operatore promette delle riduzioni di tariffa. Appena si risponde in senso affermativo, in qualunque contesto, può capitare che venga cambiato fornitore. 

Infine, il phishing. Trattasi di sms o e-mail inviati da presunti operatori intenzionati a proporre vantaggiose offerte. Purtroppo dietro si celano soggetti decisi a sottrarre i dati personali e soprattutto bancari della ignara vittima. 

Come difendersi 

Per i porta a porta sarà sufficiente non aprire poiché le aziende non mandano gli esattori a casa delle persone. In ogni caso il loro arrivo viene preavvisato. Nel caso di truffa telefonica andrà assolutamente evitato di utilizzare la parola “Sì”, di fornire i dati della fornitura come il codice Pdr per il gas e quello Pod per la luce. È altresì opportuno chiedere che l’attivazione avvenga online e non attraverso call center perché così si avrà modo di verificare le condizioni contrattuali.

Se si avrà la sensazione di qualche passaggio poco chiaro bisogna affrettarsi: ci sono 40 giorni di tempo per richiedere il recesso. Per concludere, le e-mail o i messaggi sospetti delle truffe phishing vanno cestinati, senza mai fornire i dati della propria fornitura, né tanto meno della propria carta di pagamento e se ci sono link non dovranno mai essere aperti.