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Bonus edicole Emilia Romagna 2020: come ottenerlo

Attraverso la delibera di Giunta Regionale n. 1584 del 9 novembre 2020, la Regione Emilia-Romagna mira a sostenere e valorizzare lo sviluppo della presenza e delle attività delle edicole sul proprio territorio che costituiscono elemento fondamentale nello sviluppo dell’informazione e della cultura e che, durante la pandemia da Coronavirus hanno contenuto il rigore del lockdown ed accresciuto il senso di comunità, introducendo un contributo regionale integrativo al bonus edicole di cui all’art. 189 del decreto legge n. 34/2020, come convertito con modificazioni dalla Legge n. 77 del 17 luglio 2020. 

In qualità di beneficiario, ha accesso al contributivo integrativo regionale bando ogni soggetto che esercita l’attività di almeno un punto vendita esclusivo per la rivendita di giornali e riviste, localizzato in Emilia-Romagna. Il contributo verrà liquidato e corrisposto una tantum, ossia in un’unica soluzione, a fondo perduto fino ad un ammontare massimo di 1.000 euro a qualunque soggetto goditore del bonus una tantum edicole. Per finanziare i progetti illustrati le risorse disponibili nel 2020 sono pari a 500 mila euro. Qualora, rispetto alle richieste ammesse, le risorse disponibili siano insufficienti, si procede alla ripartizione in misura proporzionale delle stesse al contributo teoricamente spettante. Per quanto riguarda la scadenza, la domanda di contributo andrà compilata, validata ed inviata alla Regione esclusivamente per via telematica, attraverso l’applicazione Sfinge 2020 fino alle ore 13 del 2 dicembre 2020 (l’avvio è stato dato alle ore 10 del 18 novembre 2020).  

Bonus edicole Emilia-Romagna: l’approvazione del progetto di legge

Dunque, la Regione Emilia-Romagna si impegna concretamente per prestare supporto alle edicole. Nel corso di una seduta, la Giunta, presieduta da Stefano Bonaccini, aveva, in precedenza, approvato il progetto di legge che concede, come già detto, un contributo a fondo perduto fino a 1.000 euro agli esercenti, operativi lungo il territorio regionale, di punti vendita esclusivi di riviste e giornali, fino a una soglia massima complessiva di spesa di 500 mila euro, un ammontare economico già messo a disposizione dalla stessa Giunta. 

Il tesoretto dell’ente locale, previsto per l’esercizio finanziario 2020, sarà corrisposto a chiunque percepirà il bonus edicole, stabilito dal decreto-legge dello scorso 19 maggio sulle misure urgenti di sostegno all’economia e al lavoro inerenti all’emergenza sanitaria e per il quale l’istruttoria nazionale è in corso. 

Il presidente Bonaccini e l’assessore al Bilancio, Paolo Calvano, avevano sottolineato come avessero provveduto a scegliere un iter estremamente semplificato, preferendo offrire il sostegno economico agli edicolanti dell’Emilia-Romagna, che avrebbero ricevuto il contributo stabilito dalle autorità governative. In buona sostanza, aveva integrato la misura nazionale senza prevedere ulteriori requisiti o passaggi. L’intervento delle istituzioni regionali – avevano proseguito Bonaccini e Calvano – si rendeva necessario per riconoscere l’importanza dell’attività informativa e di coesione sociale assicurata grazie alla edicole, nel corso della fase più critica della pandemia. Punti vendita spesso riferimento nelle comunità locali, soprattutto nei piccoli Comuni. Il progetto di legge, composto da soli 4 articoli, giunto in Assemblea regionale per l’esame in commissione e l’approdo in Aula, ha ottenuto il definitivo via libera. 

Lungaggini burocratiche

Il bonus edicole una tantum riconosciuto dalla Regione Emilia-Romagna è confermato, tuttavia ci sono delle novità da riportare in tal senso. Certe edicole non ne sono a conoscenza. È successo, infatti, che il contributo stanziato dalle istituzioni regionali non può essere ricompreso all’interno della trafila burocratica già avviata dagli esercenti dei punti vendita per incassare l’aiuto analogo varato dal Governo. L’Emilia-Romagna non è nella posizione di ricorrere al medesimo canale ‘pagatore’ usufruito dallo Stato. 

Contattato dalla Dire, il segretario del Sinagi dell’Emilia-Romagna (Sindacato Nazionale Giornalai, affiliato alla Cgil), Giuseppe Marchica, ha spiegato la situazione. L’impossibilità della Regione di sfruttare lo stesso canale ‘pagatore’ usufruito dallo Stato dipende dal fatto che si tratta di due realtà diverse. Hanno, pertanto, scoperto che lo Stato fa un percorso a sé stante che e la Regione non ha la facoltà di usare l’ente che eroga le risorse del Governo. Di conseguenza, stanno correndo, stanno facendo tutto ciò è nelle loro possibilità per notificare alle edicole che devono avanzare domanda apposita per “mettere le mani” sul bonus edicole dell’Emilia-Romagna.

In un primo momento si pensava, al contrario, che l’aver inoltrato domanda al Dipartimento per l’editoria per avvalersi del contributo statale desse accesso in automatico alla richiesta successiva per quello regionale. Ebbene, non è così e la Singagi si è prefissata il compito di avvertire i soggetti interessati. Marchica ha poi ringraziato la Regione per aver provato, sebbene senza ottenere gli effetti sperati, a far valere la regola dell’automatismo, così da scongiurare che gli edicolanti dovessero ripetere la domanda. Ma hanno trovato un muro. Non c’è stato nulla da fare. E così è partito il tam tam. 

Stanno correndo ma non può telefonare a 1.300 edicole in Emilia-Romagna per spiegare cosa sta accadendo, ha aggiunto Marchica. Ecco allora che è stato redatto un comunicato promemoria e anti-beffa. La Regione Emilia-Romagna – titola il Sinagi – presta soccorso alle edicole e alla circolazione della stampa sull’intero territorio regionale. Dal giorno successivo si sarebbe potuto partecipare al bando per il “Sostegno integrativo regionale a favore dei gestori di edicole”.

Risorse disponibili

La legge regionale che prevede gli interventi urgenti a favore dei gestori di edicola evidenzia che ogni soggetto beneficiario del bonus edicola una tantum, richiesto lo scorso ottobre in base al decreto legge 34, può avvalersi del contributo integrativo regionale. Ha la facoltà di avanzare domanda chi esercita l’attività di almeno un punto vendita, localizzato in Emilia-Romagna, esclusivo per la rivendita di giornali e riviste. Il contributo verrà concesso e liquidato una sola volta mediante un contributo a fondo perduto fino a un massimo di mille euro a ciascun beneficiario. Le risorse disponibili ammontano a 500 mila euro. Nel caso in cui le risorse economiche non dovessero rivelarsi sufficienti rispetto alle domande accettate si procederà alla ripartizione delle medesime in modo proporzionale al contributo teoricamente spettante. 

Gli aventi diritto, ovvero coloro che hanno presentato istanza del bonus sociale, per ottenere il contributo integrativo regionale avranno l’onere di avanzare la relativa domanda alla Regione esclusivamente in modalità telematica, mediante Sfinge 2020, l’applicazione web, fino al 2 dicembre 2020 alle ore 13. Le informazioni e il bando per l’inoltro delle domande sono reperibili a questo link.