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Bonus spesa famiglia: c’è tempo fino a Natale! Come presentare domanda

Arriva l’ufficialità: è stato stanziato un nuovo fondo da 400 milioni di euro da destinare ai Comuni per i bonus spesa. Lungamente vociferato, il provvedimento ha trovato pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e finalmente gli aventi diritto hanno la possibilità di recarsi presso il Municipio di residenza per avanzare la domanda. 

Il decreto Ristori Ter ha nuovamente riportato operativo il bonus spesa per i nuclei familiari. Ma esattamente, e in sostanza, quale iter devono osservare le famiglie per poterlo ricevere? Prima di entrare nello specifico della questione, facciamo una premessa, di fondamentale importanza: il fine a cui il bonus spesa mira è quello di assicurare un sostegno alle famiglie attualmente in difficoltà.

Il contributo perverrà mediante l’erogazione di una vera e propria somma di denaro nelle casse dei cittadini, da impiegare per acquistare i generi di prima necessità. In altre parole, ritorna il bonus spesa così come lo si era visto nel corso della prima ondata della pandemia. Le risorse verranno destinate ai singoli enti locali, che avranno poi il compito di rilevare le famiglie attualmente alle prese con un momento di estremo disagio. Il bonus spesa sarà consegnato solo e solamente a loro. Chiunque altro non rientri in tali requisiti economici andrà incontro ad una sicura delusione. Difatti, le autorità di riferimento accoglieranno giusto le richieste pervenute dalle persone realmente in difficoltà. 

Bonus spesa: a chi spetta la decisione

sacco bonus

A questo punto viene naturale porsi la domanda: “Quali amministrazioni stabiliranno l’assegnazione o meno degli accrediti in oggetto?”. Come era prevedibile, non sarà autorità centrale di Governo, bensì le singole amministrazioni comunali.

Graverà su di loro il compito di delineare i requisiti e i criteri per assegnare i bonus spesa agli eventi diritto. Altrettanto ovviamente, la decisione non sarà figlia del libero arbitro, ma, al contrario, occorrerà che sia in linea con l’ordinanza della Protezione Civile n. 658. Dunque, per conoscere i dettagli specifici a riguardo della questione, è essenziale contattare il proprio Comune di residenza e chiedere gentilmente tutte le delucidazioni a tal proposito.

È compito di ciascuna amministrazione comunale quello di provvedere a mettere a disposizione un modulo di autocertificazione, tramite il quale i soggetti interessati alla misura avranno la facoltà di richiedere il bonus spesa. In tale modo sarà possibile illustrare, nel dettaglio, la composizione del nucleo familiare di appartenenza e indicare se al momento si stanno percependo ulteriori forme di sostegno, quale, ad esempio, il Reddito di Cittadinanza. 

Il bonus spesa si traduce in un contributo che può variare da un importo minimo di euro 300 ad un massimo di euro 500. A stabilire se una singola famiglia abbia il massimo o il minimo dell’importo è la composizione della stessa. Qualora la famiglia sia composta da un’unica persona il corrispettivo sarà pari a 300 euro e non di più. L’importo dovrebbe, invece, salire a 500 euro per le famiglie formate da oltre cinque membri. Le famiglie costituite da tre o quattro componenti dovrebbero ottenere la somma di euro 400.  

Generi di prima necessità

Pasta al sugo

I bonus spesa possono essere fruiti per acquistare generi di prima necessità, all’interno degli esercizi commerciali inseriti all’interno di un Elenco, che ogni singola Amministrazione comunale provvederà a pubblicare all’interno del proprio portale istituzionale. In alterativa, ciascun Comune avrà la facoltà di consegnare direttamente la spesa a casa delle famiglie che ne avrebbero tutti i titoli in regola per goderne.

Con i bonus spesa non sarà concessa la possibilità di acquistare prodotti che non siano di prima necessità. La natura della misura è di tipo puramente assistenzialista, rivolta ai soggetti che maggiormente hanno risentito di questo periodo così delicato, non solo da un punto di vista sanitario ma pure da quello economico. I danni inflitti dal Coronavirus sono sotto gli occhi di tutti. In aggiunta al numero di vittime, ancora oggi davvero preoccupante, sono da considerare i danni subiti da determinati settori, costretti ad adeguarsi alle restrizioni dettate dal Governo per contenere il progressivo aumento dei contagi. 

Cosa c’è oltre al bonus spesa

Scaturito da scopi solidali nei confronti delle famiglie in difficoltà non c’è solo e soltanto il bonus spesa. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha annunciato, nel corso delle ultime ore, che il termine per avanzare la domanda del bonus da 1.000 euro ha ricevuto una proroga fino al 18 dicembre 2020. L’incentivo in questione è riservato alle categorie di lavoratori più colpite dalla crisi provocate dall’insorgere dell’emergenza epidemiologica: dagli autonomi agli operatori del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo, senza discriminazione alcuna. 

Qui non si tratta più di scontri fra classi sociali. Le gravi conseguenze dettate dallo scoppio della pandemia hanno creato strascichi decisamente pesanti. Mentre la luce in fondo al tunnel appare ancora parecchio lontana, l’esecutivo presieduto da Giuseppe Conte attiva i mezzi utili a non lasciare in balia alla crisi le persone principalmente danneggiate dalla situazione in essere. 

I decreti Ristori hanno insomma riproposto e rispolverato il bonus da 1.000 euro, che era stato inizialmente introdotto dal decreto Agosto. In aggiunta, è confermata tutta una serie di iniziative volte a sostenere l’economia nazionale, destabilizzata dalle restrizioni sulle attività. 

Il nuovo indennizzo dovrebbe essere erogato in modalità automatica per quanti siano in possesso dei requisiti e avessero già inoltrato apposita domanda in passato. A quanti non avessero avanzato la domanda per il sussidio a seguito dell’entrata in vigore del decreto Agosto, tocca affrettarsi. Difatti, c’è tempo fino al 18 dicembre per presentare la nuova domanda. Un termine comunque allungato rispetto ai piani inizialmente concordati, secondo cui la scadenza era prevista per il 30 novembre 2020. 

Bonus Inps: i termini per presentare la domanda

Scritta INPS

All’interno della circolare diramata, l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha spiegato che il termine pattuito per la presentazione della domanda è stato prorogato al 18 dicembre 2020, in modo tale da permettere all’utenza e agli intermediari un tempo adeguato ad avanzare le domande per i nuovi beneficiari e, al contempo, dare modo all’Istituto il pagamento di tali prestazioni entro la fine dell’anno che volge alla conclusione. In pratica, l’INPS corrisponderà le somme accordate entro il 31 dicembre 2020. Al bonus hanno diritto di goderne le seguenti categorie di lavoratori:

  • gli stagionali e in somministrazione dei settori degli stabilimenti termali e del turismo;
  • a tempo determinato dei settori degli stabilimenti termali e del turismo;
  • i dipendenti stagionali appartenenti a diversi ambiti da quelli degli stabilimenti termali e del turismo;
  • gli autonomi occasionali;
  • gli addetti alle vendite a domicilio;
  • i professionisti dello spettacolo;
  • gli intermittenti.