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Reddito di cittadinanza carta

Il reddito di cittadinanza non sarà più come prima: cosa cambierà nel 2021

Il Reddito di Cittadinanza ha i giorni contati, almeno nella forma in cui lo conosciamo. Per provare a salvarlo almeno in parte, gli esponenti del Movimento 5 Stelle riflettono adesso sulla eventualità di dividerlo in due. Inizia a farsi via via sempre più concreta l’ipotesi di portare avanti la misura esclusivamente per i percettori che non sono in grado di lavorare, mentre agli attivabili verrebbe erogato un sussidio ad hoc, con un altro nome e importi più contenuti. 

Comunque ci muoviamo nel campo delle indiscrezioni. D’altronde le proposte sul tavolo del Governo per raddrizzare la misura sono parecchie e non è ancora dato sapere quale la spunterà. Di sicuro l’aiuto subirà rilevanti aggiustamento. Per la forma di assistenza più significativa attuata dai grillini sono già stati versati 10 miliardi di euro. E se da un lato il Reddito di Cittadinanza si è rivelato un bonus anti-povertà prezioso nel corso dell’emergenza sanitaria e i danni riportati a livello economico, sul fronte opposto i punti deboli della manovra in chiave occupazionale sono stati palesi. 

I beneficiari con un rapporto di lavoro attivo erano 192.851 al 31 ottobre, contro i quasi 1,4 milioni tenuti alla sottoscrizione di un passo per il lavoro. Qualcosa evidentemente non ha funzionato e l’idea è di corrispondere in futuro un sussidio a parte ai richiedenti considerati idonei a esercitare la prestazione lavorativa. In tal caso, gli importi che gli attivabili percepirebbero sarebbero inferiori in confronto a quelli che oggi incassano con il RdC. 

Reddito di cittadinanza: il meccanismo oggetto di studio

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In compenso, il meccanismo attualmente oggetto di studio prevede come incentivo che, nel momento in cui un beneficiario cominci a intraprendere un’attività lavorativa, percepisca per un determinato periodo circa il 50 per cento del sussidio a cui precedentemente aveva accesso. 

Con ogni probabilità i circa 3 mila navigator scompariranno: ad aprile scadrà il loro contratto ma soldi nella legge di Bilancio per il rinnovo non se ne vedono. Si riflette poi sulla eventualità di potenziare l’Anpal di Domenico Parisi e di avviare una sinergia tra privato e pubblico in modo da affiancare ai centri per l’impiego una serie di soggetti in grado di dare il là a una svolta, agenzie private per il lavoro alle imprese, dai consulenti ai centri di formazione.

Per il presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, il Reddito di Cittadinanza ha contributo in questa fase ad assicurare la coesione del Paese, rivelandosi un prezioso paracadute anti-Coronavirus. Luigi Di Maio fa pressioni per distinguere in maniera netta gli strumenti di contrasto alla povertà dai sostegni al reddito in mancanza di occupazione.

A partire dal lockdown, la platea dei soggetti aiutati è cresciuta esponenzialmente, superando quota 1,3 milioni di nuclei a settembre. Di questo passo il sussidio rischia di diventare insostenibile. Ai soggetti non idonei a prestare attività lavorativa il Reddito di Cittadinanza verrà sempre erogato secondo le modalità attuali, nonostante non sia da escludere a priori una differenziazione delle somme riconosciute su base regionale, poiché chi vive al Settentrione deve fare i conti con un più elevato costo della vita.