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isee per conviventi, una famiglia

Come abbassare l’ISEE con questi semplici trucchi

L’Isee è uno degli aspetti con cui occorre fare i conti quando si convive ma non si è sposati, vediamo cosa cambia.

Isee per conviventi, è come quello degli sposati?

Molti si chiedono come funziona l’Isee nei nuclei familiari in cui la coppia non è sposata, ma solo convivente. Partiamo dal concetto di base, secondo cui l’Isee dei conviventi funziona in modo esatto a quello delle coppie sposate. Il motivo è semplice, perché ai fini della composizione del nucleo famigliare non interessa il matrimonio.

Ma l’unico elemento che conta del nucleo familiare è quello che risulta all’anagrafe del Comune di residenza. Quindi se la coppia, anche non sposata, ha la stessa residenza, costituiscono a tutti gli effetti una nucleo e l’Isee diventa unico. La stessa cosa vale anche in presenza o meno di figli della coppia.

Come cercare di abbassarlo

Isee per conviventi, una coppia

L’Isee è l’indicatore della situazione economica equivalente. E’ uno strumento che permette di misurare la condizione economica delle famiglie italiane. Tiene conto del reddito, del patrimonio e delle caratteristiche di un nucleo familiare.  Il DM n. 92 del 12 maggio 2022 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 149 del 28 giugno 2022) ha introdotto meccanismi di semplificazione in materia di ISEE precompilato.

A questo punto per abbassare l’Isee cosa si può fare? Bene se uno dei coniugi cambia residenza, oppure lo fa uno dei figli, il valore Isee si abbassa. Modificandosi la composizione del nucleo familiare di coppia di conviventi con figli, l’Isee si abbassa sia per i conviventi che restano a vivere nella casa originari, sia per il figlio che ha cambiato la residenza. Questo permetterà alla famiglia di accedere a nuovi bonus.

Altro valore che compone l’Isee sono i conti correnti. Sembra che riunire e cointestare i conti correnti sia postale che bancario, faccia diminuire il valore dell’Isee. Una soluzione che porta la quota di spettanza a ridursi, e di conseguenza anche la giacenza media del conto viene considerata nell’Isee per la metà dell’importo.

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