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I casi in cui NON va pagata Imu dopo il nuovo Dpcm

Le attività che sono interessate dalle limitazioni o dalle chiusure dettate dal nuovo DPCM (decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri) del 24 ottobre 2020 saranno esenti dal pagamento della seconda rata IMU. Dunque, l’aiuto garantito dalle autorità concerne i bar, i ristoranti, le palestre e tutti gli altri esercizi svantaggiati dall’ultimo provvedimento. Un provvedimento resosi necessario per contrastare il contagio da Coronavirus. 

La condizione imprescindibile per l’esenzione IMU

Tali categorie hanno la possibilità di beneficiare dell’esenzione IMU, ad una condizione: che il proprietario del locale e il gestore dell’attività siano la stessa persona. Ciò significa che il proprietario di un immobile in cui sorge un esercizio pubblico, gestito in locazione da un altro soggetto, non avrà accesso al contributo stanziato, poiché è l’inquilino a pagare il prezzo più alto del DPCM. 

In questa maniera, si allarga la platea di chi non deve corrispondere la 2a rata dell’IMU, quella da versare entro la metà del mese di dicembre. In precedenza erano già rimasti esclusi dal pagamento per il decreto Rilancio:

  • immobili che figurano nella categoria catastale D in uso per manifestazioni o fiere;
  • stabilimenti balneari lacuali, fluviali e marittimi nonché degli edifici termali;
  • affittacamere per soggiorni brevi, agriturismo, alberghi e pensioni, appartamenti e case vacanze, bed and breakfast, campeggi, colonie, immobili di villaggi turistici, ostelli della gioventù, residence e rifugi di montagna, purché il proprietario e il gestore siano individuati nella stessa persona. 

L’aiuto offerto dallo Stato è a favore delle categorie più vessate dai recenti provvedimenti, resi indispensabili dal preoccupante diffondersi dei contagiati. L’acconto dell’imposta comunale IMU è, poi, cancellato pure per teatri e cinema accatastati nella categoria, discoteche, night club e simili. Per le strutture alberghiere e le pensioni l’esenzione riguarda sia la prima rata IMU che il saldo. 

Conta la destinazione d’uso

Adesso, è stata introdotta la misura di sostegno pure per gli esercizi interessati dal nuovo DPCM del 24 ottobre 2020 e per le loro pertinenze. La condizione rimane pressoché immutata, ossia che il gestore corrisponda al proprietario. Inoltre, conta la destinazione d’uso dell’immobile, ad esclusione di 

  • pensioni e alberghi compresi nella categoria catastale D2;
  • sale da concerto, teatri e cinema D3;
  • unità in uso alle imprese che esercitano attività fieristica.

Per non tralasciare gli imprenditori che abbiano un ristorante o un bar, ma non siano proprietari delle mura, è, invece, in arrivo il bonus affitto. In tal caso l’incentivo – che è pari al 60 per cento del canone di affitto – si applica per i mesi di ottobre, novembre e dicembre.