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Buste paghe più alte, una forbice

Stipendi: dimenticate i 100 euro, ecco il reale aumento tra giugno e luglio 2023

Le buste paghe più alte sono previste per i mesi di giugno e luglio, almeno questa è l’aspettativa dei lavoratori.

Il taglio del cuneo fiscale approvato dal Governo Meloni dovrebbe portare ad avere buste paghe più corpose. Una nota positiva per i lavoratori che potranno quindi meglio far fronte alle continue spese familiari e al pagamento delle bollette delle proprie utenze. Anche se perché secondo gli ultimi dati l’inflazione è ripresa a salire.

Buste paghe più alte, soldi in più

Ma attenzione i 100 euro tanto annunciati potrebbero non essere per tutti. Ecco quindi nel dettaglio come dovrebbero aumentare gli accrediti dei prossimi mesi. E quali saranno i benefici per i lavoratori che potranno contare sull’aumento. Si ricorda che la misura non tocca minimamente l’assegno unico per il mantenimento dei propri figli.

Buste paghe più alte, tra gli 80 e i 100 euro

Il taglio al cuneo fiscale dovrebbe portare nelle buste paghe dei lavoratori un aumento che oscilla tra gli 80 e i 100 euro al mese, almeno per sei mesi. Si tratta di un incremento dello stipendio netto per chi ha una Ral al di sotto dei 25 mila euro lordi. Grazie appunto alla riduzione di 4 punti percentuali disposto fino al 31 dicembre 2023.

Mentre l’esonero sale al 7% se la paga base del mese non sfora i 1.923 euro. In questo caso il valore stimano è circa 80-1000 euro al mese fino a dicembre 2023. Per un lavoratore con retribuzione imponibile previdenziale entro i 2.692 euro, la trattenuta a titolo di contribuzione sarà del 3,19%, mentre se l’imponibile non eccede i 1.923 euro mensili, la trattenuta sarà del 2,19%. 

A chi si applica la riduzione delle tasse?

La riduzione del cuneo fiscale riguarda tutti coloro che hanno regolare contratto di lavoro dipendente, sia nel settore pubblico che privato, ad esclusione dei lavoratori domestici. Quindi dal mese di luglio dovrebbero essere presenti più soldi nelle busta paga, ma vedremmo se riusciranno ad aumentare il potere di acquisto delle famiglie o risulteranno insufficienti.