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Naspi più lunga? Ecco come fare

Anche per quanto riguarda la disoccupazione indennizzata Inps, il Covid ha avuto un effetto deleterio. Basti pensare per esempio al lavoro stagionale del settore turistico, ridotto drasticamente come durata per via della pandemia. E probabilmente, per tutto quello che si sente della stagione invernale, degli stabilimenti sciistici e così via, anche quest’altra fase di lavoro tipicamente turistica sarà tagliata e ridotta.

L’indennità per disoccupati Inps è la Naspi e per come è strutturata, la sua durata (cioè il periodo di fruizione a seguito della perdita del lavoro) è correlata ai periodi di lavoro degli ultimi 4 anni ma soprattutto del periodo precedente la data del licenziamento.

Meno si lavora meno si percepisce di Naspi, questo è evidente, essendo la Naspi fruibile per la metà delle settimane lavorate negli ultimi 4 anni, con esclusione dei periodi che hanno già dato acceso a misure di questo genere.

In pratica, molti lavoratori hanno ottenuto o otterranno Naspi di pochi mesi. Un vero disastro reddituale per questi lavoratori che tra le altre cose, proprio perché rientranti nella Naspi, non hanno accesso a Reddito di emergenza, Reddito di Cittadinanza e così via. Ma ci sono diversi modi che permettono di allungare il periodo di sussidio ottenuto.

Naspi e Covid, il governo l’ha prorogata

Naspi durata

In misura straordinaria il governo, proprio per via dell’emergenza epidemiologica, ha deciso di allungare la Naspi. Una proroga dell’indennità nata per tutelare i lavoratori che hanno subito in maniera brusca la prolungata chiusura delle attività dovute ai lockdown e alle misure di restrizione dovute al dilagare della pandemia.

Le proroghe per l’emergenza Covid sono state due. Inizialmente è stata introdotta prima del decreto Rilancio, con due mesi in più di sussidio e poi replicata con il decreto Agosto per i disoccupati il cui periodo di fruizione del sussidio scadeva entro il mese di giugno 2020.

Il decreto Rilancio stabilì nel dettaglio che per i lavoratori con Naspi scaduta  tra il 1° marzo ed il 30 aprile 2020, c’era la proroga d’ufficio di due mesi in più i beneficio. Nel decreto Agosto invece fu stabilito che per coloro la cui Naspi scadeva tra il 1° maggio e il 30 giugno, c’erano ancora due mesi in più da percepire. In entrambi i casi, nessuna domanda necessaria e importo delle mensilità aggiuntive pari all’ammontare dell’ultima mensilità di Naspi percepita.

Stagionali, come si fa a percepire un mese in più di sussidio Naspi

Inps Naspi

Ma non c’è solo la proroga emergenziale per il Covid a prolungare la Naspi. Come dicevamo in premessa, tra i soggetti più colpiti da questa grave crisi e dalle chiusure delle attività, ci sono i lavoratori stagionali del settore turistico e della ristorazione. E si tratta di lavoratori che già sono tra i più penalizzati dalla struttura con cui è impostata la Naspi.

Questi lavoratori che annualmente fanno ricorso alla Naspi nei periodi in cui le strutture ricettive e della ristorazione (dagli Hotel ai bar, dalle paninoteche agli stabilimenti balneari) sono chiuse, si riducono ogni anno a percepire una indennità pari alla metà delle settimane lavorate nella stagione da cui escono.

Infatti difficilmente si trova uno stagionale che non ha richiesto la Naspi ogni anno dopo aver terminato tanto una stagione lavorativa estiva che una invernale. E avendo già sfruttato tutti i periodi utili alla Naspi, nei 4 anni precedenti, l’indennità spettante annualmente si riduce a quella della stagione lavorativa appena effettuata.

Una stagione lavorativa evidentemente mai come quest’anno, cortissima e ridotta. Tre mesi di stagione estiva equivalgono ad un mese e mezzo di sussidio, due mesi di stagione estiva equivalgono a un solo mese di sussidio e così via.

Ma per gli stagionali esiste un cavillo normativo inserito nel testo con cui fu varata la Naspi, che prevede a determinate condizioni, un mese in più di indennità.

Per gli stagionali delle strutture ricettive, dei pubblici esercizi dediti alla ristorazione, anche senza somministrazione, anche se ambulanti, dei bar, delle pasticcerie, dei Pub, delle gelaterie, degli stabilimenti termali e balneari e delle agenzie di viaggio o tour operator, la Naspi si può allungare di un mese.

Nel momento in cui lo stagionale ha diritto ad una Naspi di durata inferiore a quella teoricamente spettante se si considerassero utili tutti i periodi dei 4 anni precedenti,  al lavoratore vengono concessi 30 giorni in più di beneficio. Occorre però che la differenza di durata tra quella assegnata e quella teoricamente spettante, sia inferiore a 12 settimane.