CCSNews
pensione

Pensione a 62 anni nel 2023, ecco come

Nel 2023 torna in pista la pensione a 62 anni di età. Abbandonata nel 2022, perché la quota 100 fu cancellata dal sistema, la pensione a 62 anni non ha rappresentato più una possibilità per determinati lavoratori. Nel 2022 da quota 100 si è finiti con il fare i conti con la quota 102, con requisiti peggiori come età. Nel 2023 invece ecco la novità del ritorno alla pensione 5 anni prima dei 67 anni delle pensioni di vecchiaia ordinarie. Tutto derivante dalla nuova quota 103. Stavolta da un peggioramento dei requisiti anagrafici si è passati ad un peggioramento dei requisiti contributivi, che per quota 100 e 102 erano rimasti inalterati.

La pensione a 62 anni nel 2023, come funziona la quota 103

Nel 2023 a 62 anni potranno lasciare il lavoro quanti hanno completato pure i 41 anni di contributi versati. La misura è stata ribattezzata quota 103. Come per la quota 100 o la quota 102, conta la somma algebrica di età e contribuzione versata. Dal momento che servono 41 anni, ecco che torna in auge l’età dei 62 anni. Come lo era per la quota 100, quando bastavano 62 anni insieme a 38 anni di contribuzione previdenziale versata. Con la quota 102 invece la soglia dell’età contributiva era rimasta a 38 anni, mentre l’età anagrafica passò da 62 a 64 anni.

Tutti i limiti della quiescenza a 62 anni nel 2023

Resta invariato il meccanismo della misura, che segue praticamente alla lettera il funzionamento delle due misure per quotisti che l’hanno preceduta. Infatti per la decorrenza del trattamento serve attendere una finestra di tre mesi. In pratica la pensione parte decorsi tre mesi dalla data di completamento del doppio requisito e non dal primo giorno del mese successivo al completamento come accade per tante altre misure. Ci sarà come sempre da completare il requisito minimo dei 35 anni di contribuzione effettiva. In pratica, dei 41 anni necessari, almeno 35 devono essere neutri da contributi figurativi per disoccupazione INPS o malattia. Infine, divieto di cumulo dei redditi derivanti dalla pensione con quota 103, con altri redditi da lavoro diversi da quelli di lavoro autonomo occasionale (si può svolgere una attività collegata al lavoro autonomo occasionale, ma solo fino a 5.000 euro annui di reddito derivanti da tale attività).