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Via alle domande di quota 103, la pensione anticipata 2023 per chi ha 62 anni di età ed ha 41 anni di contributi.

Andare in pensione a 67 anni nel 2023 può non essere facile

Il sistema previdenziale italiano è basato sostanzialmente su due misure che possono essere considerate come il i due pilastri dell’intero sistema., Parliamo delle pensioni anticipate ordinarie e delle pensioni di vecchiaia ordinarie. La misura più importante però resta sempre la pensione di vecchiaia, tant’è vero che si parla di età pensionabile proprio in riferimento a questa misura. Il congelamento dell’adeguamento delle prestazioni pensionistiche all’aspettativa di vita ha prodotto Il congelamento di questa età pensionabile. Quindi anche nel 2023 a 67 anni di età si dovrebbe poter andare in pensione con questa misura. Usare il condizionale però è d’obbligo perché ci sono degli aspetti da approfondire che rischiano di rendere la misura non fruibile per molti lavoratori. Andare in pensione a 67 anni può diventare complicato anche se sembra il contrario.

Andare in pensione a 67 anni, come fare?

Con 67 anni di età e con 20 anni di contributi versati. Questa la risposta a chi si chiede coma andare in pensione a 67 anni. Si tratta Infatti della misura che riguarda la generalità dei lavoratori che una volta raggiunta l’età pensionabile, possono accedere alla quiescenza. Escludendo le pensioni con 15 anni di contributi previste dalle deroghe Amato, che diventano sempre più difficili da centrare, va detto che non tutti i lavoratori che raggiungono 67 anni di età possono accedere a questa misura. Infatti molto dipende dalla data in cui la carriera ha avuto inizio. Per esempio, chi ha iniziato a lavorare dopo il 1995, oltre ad età e contributi versati dovrà raggiungere anche un’altra condizione utile a poter percepire questo genere di misura. Dovrà ottenere un assegno che alla data di uscita dal lavoro dovrà essere pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale.

Nel 2023 cambiano le soglie per andare in pensione come contributivi

orologio pensioni

Fino al 2022 questa soglia tradotta in euro era pari a 703 euro circa al mese. In pratica nel 2022 chi non ha raggiunto questa cifra non ha potuto sfruttare la pensione di vecchiaia ordinaria. Rimandando l’uscita a quando raggiungerà l’importo minimo di pensione o a 71 anni, quando la soglia non sarà più un fattore determinante. Nel 2023 con l’adeguamento dell’assegno sociale al tasso di inflazione, è probabile che salirà l’importo minimo della pensione utile a poter percepire questo assegno previdenziale. Andare in pensione a 67 anni diventerà più complicato. È probabile che dai 703 euro prima citati, si finirà con il passare ad oltre 750 euro al mese.

I lavori gravosi? cosa cambia

Va ricordato per completezza di informazione che ci saranno lavoratori che anche nel 2023 prenderanno la pensione di vecchiaia qualche mese prima rispetto ai 67 anni di età. Abbiamo già fatto riferimento al blocco dell’aspettativa di vita per i requisiti pensionistici. Ma il blocco che ha riguardato i lavori gravosi è stato introdotto nel 2019. Per i lavori gravosi anche nel 2023 la pensione di vecchiaia sarà a 66 anni e 7 mesi di età, cioè al netto dei 5 mesi in più introdotti nel 2019. Ma serviranno 30 anni di contributi e non 20 anni.