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Inps DELUDE i pensionati | L’aumento proclamato non arriva in banca!

Le pensioni sono state amare in questo primo mese dell’anno. Non ci sono stati gli aumenti sperati e promessi

Pensioni, nessun aumento monetario

I pensionati nel mese di gennaio erano pronti a prendere la loro pensione e l’aumento proclamato. Ma sembra che la realtà sia stata invece amara. Infatti l’aumento sembra essere stato solo sul cedolino, ma non disponibile presso la banca o la posta.

Sembra però esserci stata una categoria che ha avuto un aumento. Solo gli assegni pensionistici del valore fino a 4 volte la minima di 526 euro. In altre parole le pensioni di 2100 euro circa la mese che hanno avuto un aumento pari a 153 euro.

Pensioni, perché nessun aumento?

E’ bene ricordare che anche le rivalutazioni delle pensioni sono previste per il mese di marzo 2023. Almeno secondo quanto previsto dalla manovra di bilancio che ha predisposto gli scaglioni per la rivalutazione delle pensioni stesse.

Anche perché, a conti fatti, non ci sono le tempistiche disponibili. La legge di bilancio è ha avuto la sua approvazione a fine anno. L’Inps non ha avuto materialmente il tempo per fare tutti gli adeguamenti promessi, già dalla campagna elettorale del nuovo Governo.

Una piccola analisi del cedolino di gennaio

Se da una parte è vero che solo una categoria di pensionati ha goduto dell’aumento, dall’altra si possono già vedere le variazioni del cedolino di gennaio. Infatti l’aumento di perequazione automatica per il 2022 è stabilito in via definitiva nella misura del 1,9%. Il relativo conguaglio, pari allo 0,2 %, è già applicato sulle pensioni interessate sulla rata del mese di novembre 2022 o sul rateo del mese di dicembre 2022.

Mentre per il 2023 l’indice provvisorio di rivalutazione delle pensioni è pari al 7,3%. Infine l’INPS precisa che per i pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti fino a 18 mila euro, ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro.

L’INPS fa poi sapere che saranno presenti anche le trattenute per le imposte regionali e comunali relative all’anno 2022. Queste trattenute sono infatti effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono. Ma per i pensionati con importo annuo complessivo dei trattamenti pensionistici fino a 18mila euro, per il quali il ricalcolo dell’IRPEF ha determinato un conguaglio a debito di importo superiore a 100 euro, la rateazione sarà estesa fino alla mensilità di novembre.