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Lavoratori part time, buone nuove per la pensione: ecco quali

La Legge di Bilancio 2021 varata dal Governo Conte, che dovrà adesso essere sottoposta al parere del Parlamento, porta con sé delle buone notizie in ambito previdenziale per i lavoratori occupati oggi o in passato con un part time verticale ciclico.

Cos’è il part time verticale 

Per spiegarti il significato di part time verticale, occorre prima comprendere bene quello classico, ovvero orizzontale. In quest’ultimo i prestatori d’opera esercitano tutti i giorni ma solamente per poche ore, inferiori a 8. Per esempio, un impiegato che matura appena 5 ore al giorno, per un totale di 20 ore settimanali. 

Nel part-time verticale le 20 ore sono distribuite in maniera differente: lavori per 8 ore al giorno tutti i giorni. Per esempio, lunedì e martedì fai il turno completo (16 ore totali) e giovedì ci sei esclusivamente per 4 ore, arrivando così a maturare le 20 ore totali. Mercoledì e venerdì riposi. Il part time verticale significa ovvero lavorare full time solamente un tot di giorni a settimana, al mese oppure all’anno. 

Dal 2021 chi rientra nella fattispecie avrà la facoltà di chiedere all’INPS (Istituto Nazionale di Previdenza Sociale) il riconoscimento dell’intera durata del contratto per determinare l’anzianità contributiva che dà l’accesso alla pensione.   

Ancora una volta, cerchiamo di facilitare la comprensione avvalendoci di un pratico esempio. Chi ha 67 anni di età e da 20 svolge servizio, per almeno 8 mesi all’anno, con un part time verticale ciclico, oggi ha maturato 13 anni di contributi. Ebbene, a partire dal 1° gennaio 2021 avrà la facoltà di inoltrare domanda per il riconoscimento dei 20 anni (e non più con il limite degli 8 mesi effettivi) per percepire la pensione di vecchiaia. 

La novità risiede proprio nel fatto che fino a ora i periodi non lavorati non vengono attribuiti ai fini dell’anzianità contributiva. Sebbene per anni la giurisprudenza abbia provato a inviare vari solleciti in tal proposito, affinché per il part time verticale venga applicato il medesimo criterio di quello orizzontale, cioè il riconoscimento dell’intero periodo del contratto lavorativo.

La Legge di Bilancio 2021 accoglie l’ordinamento

A quanto pare, la Legge di Bilancio 2021 accoglie il suddetto orientamento, per un numero di settimane che equivale al rapporto tra contributi annui corrisposti e minimale settimanale. Tuttavia, prima di cantar vittoria servirà pazientare e sperare nell’approvazione delle unità competenti ad esprimersi in materia. Di certo, qualora le intenzioni manifestate dall’esecutivo dovessero portare a un esito positivo, si tratterebbe di un importante traguardo raggiunto. Staremo a vedere se i buoni propositi troveranno concretizzazione.